Gestire un magazzino Cross Docking: scopri i vantaggi
Tipologie di trasporti STEF in Italia e in Europa

Cross docking: una definizione
Grazie all’evoluzione tecnologica e alla sempre maggior automazione delle procedure, esiste una modalità di gestione della merce che permette di superare alcuni limiti del magazzino, a patto che si rispettino alcune condizioni. Tale modalità è definita cross-docking: il magazzino non è più uno strumento di stoccaggio e di attesa dell’arrivo degli ordini per la distribuzione della merce, ma diventa un punto di transito. La merce, infatti, arriva in magazzino, viene scaricata dai camion e viene prontamente trasferita su altri mezzi senza che avvenga alcuno stoccaggio. Di fatto le merci effettuano solo un transito nel magazzino senza restarci fisicamente.

Cross docking nella logistica
All’interno della supply chain quindi, viene messa in pratica quella che viene definita “lean logistics” (logistica snella) ovvero quella soluzione che permette alle merci di effettuare lo stesso percorso che avrebbero fatto in un processo tradizionale, evitando il passaggio dallo stock. Si può vedere con un esempio: il produttore di latte A deve vendere un determinato quantitativo al distributore B. Normalmente avrebbe spedito un lotto di produzione al magazzino C che lo avrebbe stoccato in attesa di ricevere l’ordine. Al momento dell’ordine dallo stock sarebbe uscita la giusta quantità verso il distributore. Grazie al costante flusso informativo tra produttore e distributore e all’agilità del magazzino D specializzato in cross docking, il produttore A invia il quantitativo corrispondente all’ordine al magazzino D il quale nel frattempo avrà ricevuto altra merce destinata al distributore C dai produttori E, F, G, ecc. A questo punto, una volta raccolta tutta la merce destinata a C, verrà effettuata un’unica spedizione.
È semplice quindi comprendere che il nostro ordine di latte sarà passato dal produttore A al distributore B senza alcuna sosta in magazzino, ma solo con un breve transito per essere collettato insieme agli altri ordini con la stessa destinazione.
Cross docking: i vantaggi nelle consegne
Come si può capire dall’esempio riportato il cross-docking comporta minori costi di magazzino dato che non è necessaria una grande struttura in grado di ospitare grandi stock, minori costi di gestione del magazzino perché non è necessario gestire stock, inventari, ecc, e allo stesso tempo minori costi di personale perché non è necessaria la pratica del picking, ovvero la presa dei singoli pezzi dai magazzini di stock per la preparazione dell’ordine finale. Le uniche attività previste in magazzino sono l’accettazione e il controllo della merce in entrata e le fasi di accorpamento, controllo e spedizione della merce in uscita.
È evidente come questo tipo di attività presenti vantaggi, ma d’altro canto è necessario tenere in considerazione che per poterla gestire al meglio viene richiesto un alto livello di efficienza nei flussi fisici e informativi per la merce in entrata e in uscita, con una conseguente necessità di forte integrazione tra tutti gli operatori della supply chain con un elevato livello di collaborazione (collaborative logistics).
Oltre alla riduzione dei costi – a vantaggio di tutta la catena – questo processo permette di rendere molto più efficiente e veloce il processo distributivo, rappresentando un vantaggio non indifferente per quei prodotti che hanno cicli di vita breve e necessitano di arrivare sul mercato nel minor tempo possibile, come per esempio i beni deperibili e a temperatura controllata, ossia quelli che solitamente sono sottoposti alla cosiddetta catena del freddo.
Il cross docking per STEF
I prodotti alimentari freschi, soprattutto quelli con tempi di scadenza brevi, possono trarre gran beneficio da un processo che sfrutti il cross-docking, che permette di ridurre i tempi di consegna e di far guadagnare ai consumatori giorni preziosi per poter beneficiare delle qualità del prodotto e non rischiare di acquistare del cibo da consumare necessariamente in poche ore pena la sua incommestibilità. Cross docking in STEF significa soprattutto ridurre gli sprechi e l’inefficienza della catena alimentare.
È importante sottolineare, comunque, come il cross-docking non sia uno stretto sostituto dello stock a magazzino: ci sono infatti casi in cui lo stoccaggio rimane il fattore chiave per rispondere alle esigenze di mercato, anche nell’alimentare fresco.
È necessario infatti che tutti gli operatori della supply chain effettuino uno studio approfondito delle necessità e dei vincoli con approccio ingegneristico. Il cross-docking, infatti, ha il grande vantaggio di enfatizzare le aree di efficienza offrendo un livello di servizio molto alto, ma allo stesso modo può generare prestazioni molto deludenti se qualcosa si dovesse “inceppare” nel processo o se ci fossero delle falle nella progettazione.